Associazione Ferrovie Piemontesi si esprime in merito al Documento Unico di Programmazione 2016 dell’AMP

Di Angelo Marinoni,  tecnico trasportista, Vicepresidente di AFP

Il presente comunicato ufficiale di Associazione Ferrovie Piemontesi nasce dopo la lettura del DUP varato dall’Agenzia della Mobilità Piemontese in materia di programmazione del settore trasporti pubblici nel corso del prossimo triennio. In esso non viene evidenziata una linea di continuità con l’operato e le intenzioni dell’Assessorato ai Trasporti regionale guidato dall’Assessore Balocco, cosi’ come recentemente ribadite tramite un comunicato e i mezzi di comunicazioni digitali.

Associazione Ferrovie Piemontesi manifesta quindi una certa perplessità circa gli scarsi cenni fatti nel documento ai bacini sud-est e nord-est e in particolare allo scarso riferimento alla rete ferroviaria inopinatamente sospesa dalla precedente amministrazione.

Sicuramente le ottime intenzioni dell’Agenzia circa una razionalizzazione del sistema trasporti piemontesi, ora decisamente caotico e inefficace, possono essere ottimizzate nell’ottica e nella prospettiva della cura del ferro cui anche il Ministro Delrio ha fatto riferimento e che nel DUP sembra non particolarmente perseguita se non addirittura ridotta.

Occorre notare come per la prima volta si ipotizzino anche tagli al Servizio Ferroviario Metropolitano, da sempre considerato (e sbandierato) come fiore all’occhiello della mobilità piemontese. Il citato DUP, alla pagina 56, trattando delle linee di proprietà regionale il cui esercizio è affidato a GTT, fa espresso riferimento alla predisposizione di un piano di “revisione delle operazioni di manutenzione delle infrastrutture, di sospensione all’esercizio ferroviario di alcune tratte di linea, con il conseguente accantonamento dei rotabili ad alimentazione termica”. Considerando che GTT gestisce soltanto la Settimo – Rivarolo – Pont e la Torino – Ceres, è evidente che “alcune tratte di linea” non possono che essere l’unica tratta a non elettrificata Rivarolo – Pont e la parte alta della Torino – Ceres, presumibilmente da Germagnano in poi, elettrificata ma gestita saltuariamente con automotrici diesel.

La recente interruzione causata dall’incendio di Cirie’ “risolta” con la sospensione dell’esercizio ferroviario e l’uso di decine di pullman in luogo del ricorso al blocco telefonico che avrebbe garantito la continuità, anche parziale, dell’esercizio ferroviario più performante e sostenibile desta non poche perplessità.

L’auspicata revisione del DUP non potrà che eliminare questa contraddittoria previsione, e auspicabilmente prevedere il potenziamento delle due tratte terminali delle linee di proprietà regionale.

Infine, sarà opportuno prevedere l’estensione a Torre Pellice della line SFM2 Chivasso – Pinerolo. Al proposito, si sottolinea che la ferrovia elettrificata Pinerolo – Torre Pellice, attualmente sospesa all’esercizio, corre parallela a una strada molto trafficata, e che il servizio sostitutivo richiede, in ore di punta, fino a tre autobus contemporaneamente in servizio per garantire la mobilità dei viaggiatori.

Tutta l’area orientale della regione, pur essendo sede di zone UNESCO e costellata da città e paesi dall’alto valore architettonico e culturale, pur essendo sede di poli logistici di prim’ordine e avendo un ruolo protagonista nell’economia e nella società piemontese non viene praticamente presa in considerazione.

Anche la zona afferente Cuneo risulta presa in considerazione limitatamente allo scarno servizio ferroviario attuale e non viene fatto cenno, nel documento a immediata riapertura all’esercizio ferroviario viaggiatori della linea Cuneo – Saluzzo – Savigliano, riapertura che sembrava ovvia e imminente, come non viene fatto cenno all’area monregalese e non viene programmato un servizio viaggiatori credibile sul tratto Bra – Cavallermaggiore che l’elettrificazione del tratto Bra – Alba ha escluso, allo stato, dal servizio commerciale.

L’occasione per un servizio Bra – Savigliano – Saluzzo – (Cuneo) dovrebbe essere presa al volo e ci ha stupito tenarmente che la città simbolo del patrimonio architettonico piemontese resti ancora senza servizio ferroviario viaggiatori pur essendo sede di un impianto considerevole e operativo.

Alla totale assenza di Alessandria e Asti nel panorama del servizio ferroviario regionale si accompagna l’allontanamento della speranza di riapertura della fondamentale linea internazionale Santhià – Arona e il relegamento a un ruolo turistico della ferrovia Novara – Varallo la cui potenzialità di domanda di un servizio viaggiatori continuativo è ormai evidente, una evidenza manifestata anche dallo stesso successo turistico della tratta interpretato ottimamente da Fondazione FS.

Essendo indubbia l’intenzione dell’Amministrazione Regionale del Piemonte come siamo certi delle intenzioni migliori dell’Agenzia della Mobilità Piemontese come Associazione Ferrovie Piemontesi auspichiamo una revisione del DUP con l’inserimento a stretto giro dei seguenti provvedimenti accompagnati dalla soppressione degli autoservizi paralleli e non adducenti ai nodi ferroviari:

  1. Riapertura all’esercizio ferroviario viaggiatori con il prossimo orario della linea Cuneo – Saluzzo – Savigliano – Bra, in concomitanza con la nuova linea SFM4 Alba – Carmagnola – Torino passante, programmazione del recupero della linea Mondovi’ – Cuneo in ottica delle gare, considerati i forti numeri degli spostamenti sistematici quotidiani della tratta.

  2. Riapertura all’esercizio ferroviario viaggiatori con il prossimo orario della linea Casale – Vercelli e assegnazione alla Lombardia con contestuale riapertura all’esercizio della linea Casale – Mortara

  3. Riapertura all’esercizio ferroviario con il prossimo orario della linea Asti – Castagnole Lanze – Neive con una presa di posizione progettuale per il ricongiungimento della città di Alba al resto della rete non metropolitana torinese con la ripresa dell’esercizio delle linee su Asti e Alessandria via Castagnole Lanze

  4. Riapertura all’esercizio ferroviario della linea Arona – Santhià e commerciale della Novara – Varallo

  5. Ricontestualizzazione del Sistema Ferroviario Regionale in ambito regionale e non solo torinese con uno sguardo d’insieme sui collegamenti interregionali con Milano, Genova e Savona via Alessandria, con il ripristino, da dicembre, dei collegamenti Asti – Voghera senza rottura di carico come via preferenziale per Milano, tracce esistenti.

  6. Un impegno formale per il recupero del patrimonio storico culturale e infrastrutturale tramite Fondazione FS delle linee Asti – Chivasso e Asti – Casale

Gli obiettivi sintetizzati sono perfettamente perseguibili e economicamente sostenibili:

  • con una più equa ripartizione delle risorse e dei recuperi da ripartire correttamente sul territorio depauperato dalle scelte fatte dalla giunta precedente e di fatto confermate dal programma del DUP cosi’ come ora appare. Con la soppressione della rete automobilistica parallela

  • la riprogrammazione della stessa come adducente ai nodi ferroviari cui deve essere legata per programmazione e integrazione tariffaria

  • la progettazione di un contratto ponte con il vettore ferroviario che limi le attuali sperequazioni in termini di orario e di offerta e ridistribuisca le risorse in modo equo.

Nella prospettiva di lungo periodo si auspica la ripresa all’esercizio di tutta la rete ora sospesa e un ruolo fondamentale della stessa rete anche per il trasporto merci nel rispetto del Libro Bianco dei trasporti e della Convenzione delle Alpi, non oltre lo studio di miglioramenti della attuale rete con nuove relazioni o varianti di percorso.

Come evidenziato dall’Assessore Balocco le linee guida del rinnovo del sistema trasporti regionale non sono mutate e in quest’ottica e in quella della mobilità eccellente che persegue il nostro Statuto: Associazione Ferrovie Piemontesi si rende disponibile a incontri con AMP e Assessorato volti al raggiungimento del comune obiettivo della mobilità sostenibile.

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